Purissima, altissima, carissima,
la nostra acqua dolce è diventata rara e preziosissima.
Le fonti, che non arrivano più dai monti,
è diventata troppo cara e ora con lei dobbiamo fare i conti.
Alcuni dicono: "L'acqua è un bene comune!"
Allora ditemi perché c'è la differenza tra i comuni,
dove le bollette sono più alte e più basse,
in fondo, allo stato, tutti paghiamo le tasse.
Ti vendi, cara, inbottigliata vieni presa dai fiumi,
sei diventata, come la donna di facili costumi,
viene venduta senza scrupoli, la schiava dell'occidente,
eppure i tuoi beni sono prorompenti.
Nei tempi remoti eri pura e gratuita,
ora sei in possesso dai uomini stolti,
che non capiscono, che l'acqua è un diritto,
è un diritto, che non deve essere rapito.
Mentre mi lavo o bevo l'acqua minerale,
mi sorge una domanda molto naturale.
Penso con ossessione ad un disgraziato,
che senza soldi muore sporco e disidratato.
Vi sembra giusta tale ingiustizia?
Si tratta di vita, non di edilizia.
Non sono case abusive, che si possono risanare,
un morto disidratato è un morto,
in vita non può più tornare.
Pensate bene, voi, i pastori,
che guidate le greggi,
che siano giuste e leali le vostre leggi.
Perché mi viene un dubbio, da diverso tempo,
non vorrete, spero, privatizzare anche l'aria,
mettendola in mano agli uomini empi.