Un suono lacera la mia coscienza
È la sveglia, che mi tormenta
Ogni giorno, da 7 anni.
Suona alle 6
Non prima
Non dopo
Mi distrugge ogni mattina
Ricordandomi con cattiveria
La mattina lunga e seria.
Poi mi muovo
E mi richiudo come un uovo
Piegato in due dal dolore della mia schiena
Dolorante da quel giorno
Dal giorno del trasloco.
Poi il mio sguardo si posa sulla mia camera
Non più da re, non più spaziosa
Ma piccola e polverosa.
Solo la mia volontà mi raddrizza le spalle
E mi distende le gambe
Permettendomi così
Il primo passo del lunedì.