Tra gli astri sconosciuti e mondi lontani
non v'è creatura a te pari
per beltà e per occhi sovrani
smeraldi stellati che il mio cor prigioniero
non può che sospirar che l'abbandoni.
Le tue virtù la favella mia non può esplicare
dolce come il miel è il tuo sorriso
che le membra mia scioglie all'osservare
perfezione natural la riccia chioma
che vorresti con le mani accarezzare.
Sorella di una dea e dea tu stessa
di morbide forme disegnata
di corpo e mente miei la padrona;
e come il bardo alle genti la grazia tua racconta
ogni cuor a te per sempre si confessa.