I tuoi occhi, perle rare
incastonate a monte
di gobbe guance rosee
sotto la spaziosa fronte
tra l'ombra di lustri capelli
inquieto e tremulo
talvolta miro:
fugace mi giunge
casto un sorriso.
Svetta il cuore
lesto si infervora
avido raccoglie ansio
da sottili labbra chermise
uno sgorgato filo di voce.
Archi di cieli si aprono
a me spettatore morboso
all'overture improvvisa
della filmografia di sogni
in cui declami prima attrice!
Oh rara stella nell'interlunio
sfavilla quando a tenebra
vira mia tramontante vita:
inusitati batticuori io lucri
immaginandoti fine e meta
vicina di me smarrito.
In scialo di speranze
giocosa e con urgenza
alacre converti e rendi
qual moneta sonante
l'inviso grigio giorno
che noi non strabilia.
Occhi attesi su di me indugiate
schermatemi da malinconie!