Cautamente si sporge dalla tana
coi grandi occhioni scruta tutt'attorno
poi con le braccia i sassi allontana
che lo celavano durante il giorno.
Esce il polpo per andare a cacciare
testa in avanti, procede a reazione,
sembra un siluro che trafigge il mare
mentre completa la sua esplorazione.
Elegante si posa sul fondale
dove qualcosa di strano l'attira,
muta il colore per sembrare uguale
alla roccia su cui lento s'aggira.
Quella cosa ballonzola davanti:
a un granchio succulento essa somiglia;
allunga i suoi tentacoli in avanti
l'afferra, l'avvinghia, tutta la piglia.
Ma il polpo poverino s'è sbagliato:
granchio non è quella cosa giallina,
e ora si sente di peso portato
su in alto da una zampa di gallina.
Da predatore, preda è divenuto:
il pescatore è tutto soddisfatto;
sul banco del pesce sarà venduto,
per diventare un prelibato piatto.