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Grido d'Italia
Questo il dir narrando vo' alzando la vista,
il pensier non dormaai poeti che la incitaron
veder fo' questi mar agitar alla mista.
Ceste fruttuorse d'intirti scoglitti e maricciuli
sabbie e press'anche terr di nulla umido, ùfiori pagati e minuscol bocciuoli.
Colonne, ad archi tempi da Roma tempo antico,
sacro consiglio del deo visita,
e ponderate mani all'ingegnoso dico.
Quand'e' quest'irte la roman divin dell'un Cesar,
ch'attraverso i suoi valchi, governo
or d'una statua ritta par.
L'altri i templi accolonato, mausolei
pietre d'imperator scolpite mezza a piazze
e il canto dei patria miei.
All'erte Florenzia(Firenze) del pian nord alto
quand'e' desto a star padre d'Italian Cosa
che volgo io ricordando la par figur, appalto.
D'una coron si cinge questo, poi l'erte globo color
s'avvede di conosce4 monumento come maestri grandi
e l'enormi Monumenti d'Uffizi, onor.
Palazzo che s'e' desta di suonar, via
che quel che il Pitti,
di piu0 la citta' pia.
Su' ven cantando il nocchier d'una gondol
e via per fium va' l'amor
e il San Marco dell'egual pol.
Questo vo' da dir correndo all'altro il grande edifizio,
Di Milano a grande parer
e dell'orte par seder tizio.
Grand'essa il grand'ergo del questo,
come par l'erta longea a Pisa
e vo' dicendo quant'e' questo l'amor mesto.
Pittur grandi all'Emilia
e gran cose scendendo fo'
a poggi di Caserta e varie, un non s'esilia.
Sempre canta la calda terr di belta'
po' cantando dell'or presidente citta' xapo
e del tanto passato d'erme civilta'.
Da che vo' dir d'esti edifizi templi e valli passi
e vo' palazzi d'r che Normanni Arabo ponda
prima vi conto i Greci che parto fecer a lasciar i sassi.
Grand'esta la scrittorea far d'Italia patria
e vo' cantando person che risiedon
all'or prestante desta Matria.
Gente che par parlando o desta zitta
dietro l'orto par zappando il coltivator
e avanti l'arco parlar signor, cosa fitta.
Lavorar quanto i goli muti
e i giovan assetati
d'un futur che spettan irsuti.
Dietro un pallor d'un visto mal dintorno,
il ciel mutar d'un altra politica
e l'affar andar torno torno.
Come vo' tirar d'andat, trovar l'elementi
qua' che trovi a calchi di di versi disugual,
ma pur l'inieme è unguentosenza penti.
Grido d'Italai, patria mia
questa fir asta
e questo d'or la pia.
L'ino che vo' vo' io fo' cantando
questo po' di dar scossa
e l'irte par che io ti vada amando.
Uniti nella par il decesso
fin che sia questi
non ci separ nulla che il Dio a' messo.
Italia, grida de' par patriottica dei musicanti,
del gran che suona nei campi,
della cucin buona, della fabbrica e dei graditi canti.
Dell'erti re e de' pubblicanti,
dei festin attori,
dei parti e dell'amanti. salsea terra
c'e bagnato quel color d'arte
e io vo' fo' la mia pratur serra.
Desta del clim che io segga
vo' da condir che s'insinua
l'erta postur si legga.
Stranier che possa a se'e va coglier,
qust'irte mar
del gozzo velier.
Italian che par nascondendo
i gor che dietro la muta
nessun dica ch'agendo
Del cuor che incidi su questa
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l'autore giovanni amore ha riportato queste note sull'opera
Patria sembra argomento di gusti vari e decisi. L'idea della discendenza dei propri avi, la terra che molti amano naturalmente...
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