Gigi Canguro incontra un Paguro
stanco e asfissiato dal sole cocente.
Pescato stamane da un pescatore
poi messo nel cesto di acqua salata
e sopra un carretto trasportato.
Piena di buche la strada percorsa
Mauro Paguro schizza fuori dal cesto
e atterra stordito e tremante
su un sentiero polveroso e assolato.
Il mare è lontano e l'acqua un miraggio.
"Povero me!" si dispera il Paguro
e già pensa al peggio nella landa deserta
quand'ecco compare Gigi il Canguro
che a salti e balzelli procede spedito.
Si ferma di botto notando il Paguro
e dentro il marsupio di acqua riempito
lo accoglie gentile e in gran fretta.
-Non devi temere!- dice al poveretto
-al mare ti porto in quattro e quattr'otto-
Raggiunge la spiaggia in men che non si dica
e tra le onde riversa lo sfinito Paguro.
Al contatto con l'acqua si rianima Mauro
e un grazie di cuore lui dice al Canguro
agitando le chele e sorridendo felice.