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Il pentimento del Serpente
Mi celi il tuo volto;
chi sei e come appari,
sarà di foglia l'occhio
o d'ebano e cupo?
Il volto scarno, vissuto
o rubizzo e lieve?
Colgo margherite
dimenticate nei campi
prima che sfioriscano;
come me che
più annaffiato fui
ed appassì distratto.
Fui quel che voleste
eppur sempr'io restai.
Foste ciò che volli;
sorprese vi trovaste
mutate all'improvviso:
argilla a mia goduria.
Fuggi ancor se puoi
finché mi sarai oscura,
nulla potrò nuocerti
e sbocciata resterai;
se sceglierai d'amarmi
amandomi appassirai.
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