Un'orchestra
suona le note
di un remoto sentire.
Come per magia,
comincio a cercare
nell'antica ampolla
di una memoria incustodita,
tentando di riaccendere
giorni
ormai recisi.
Imperanti immagini
in cui il buio
ha sottratto i colori
ad una silenziosa malinconia,
che non se ne vuole andare.
All'ombra di sensazioni
ormai sbiadite,
frantumate nel nulla,
i ricordi
si aggrappano
ad un sogno,
in una notte
in cui la luna
si spegne
in un gemito di dolore,
tracciando
lascive lacrime
di un acre sapore,
spietate carnefici
di imprigionati ricordi.