Pareva d'immensa pace
quel cielo
tra piccoli sbirci
di stelle.
E d'anime parlanti
mi risvegliò il pensiero...
Quelle piccole fiammelle
di vita volata lassù,
appena accese,
che ancora non odono
senso di fine,
e vagano
sulla spalla dolente
di una madre,
o di un vecchio,
o tenera sposa o orfano,
inconsapevole ancora,
e sentono la fierezza
di parole tra lacrime,
e sorridono
d'esser accanto
inconsci amori invisibili...
Non sfiorano la gota,
troppo rossi
i rigagnoli di sangue
tra le membra
e sulle vesti stracciate
di soldato
per un sogno di libertà
da destare, lì lontano,
che tradisce la vita ogni volta,
donata al sacrificio forse inutile...
Quasi avverto chi, ora anima lassù,
si chiede sussurrando alle stelle:
perché sono eroe
se lascio di me tanto dolore?