L'anima mia banchetta,
e il cuore alza il calice del perdono.
Troppo a lungo
si son pasciuti i miei occhi
della tua sofferenza.
Oggi le tue membra stanche, riposano
nel freddo abbraccio della morte.
Il tuo pallore si confonde
col bianco sudario della tua esistenza.
I contorni del viso si perdono
in una dimensione sconosciuta.
Mi intenerisco.
Dalle tue membra
si sprigiona una luce penetrante
che pervade il mio essere
e mi riporta alla mente
sentimenti puri
che risorgono dal loro sepolcro
e mi infondono calore vitale.
Tu, che ormai monda
da ogni debolezza terrena,
ti prepari a rinascere,
volgi uno sguardo pietoso
su di me
perchè è tempo che anche io viva
la mia resurrezione.