Quello è il faro
-e noi-
sui gradini dell'immaginazione
indoviniamo i flutti dove vanno.
Mi stringi forte ora
su questo scoglio
illuminato dalla luna
mentre mi bagna il mare,
con spruzzi di topazio profumato.
Quando poi
mi cingi i fianchi
mi offri i brividi
che dà la notte scura
-ed io-
riesco anche a sentire
le note gutturali di sirene.
Non è mai freddo qui
pur se l'inverno dell'assenza
nevica malinconia
beviamo assenzio,
per riscaldare il pensiero
e sublimare
l'acme del momento.
Si, quello è il faro,
e la sua luce guida smarrimenti
sopra ai miei fogli
arrotolati sull'onda di ritorno.