Guardavo la città quasi fosse una foto.
Un flash di vita strappato.
Resto ad ascoltare gli occhi dei passanti.
Sembrano nascondere
lente tentazioni e fugaci emozioni
che hanno paura di mostrare.
La tradizione ci inquadra come uomini
sporchi e unti di inibizioni vietate.
E restiamo lì,
a trattenerle come fossero peccati.
Abbiamo regole,
abbiamo storie,
abbiamo prigionie.
Siamo uomini costretti a vivere
qualcosa che non ci appartiene.
Maschere dai volti assurdi
e dagli atteggiamenti pronti per esser scartati.
Vite racchiuse in prestampati da firmare.
Siamo contratti del tempo
che la realtà ha stipulato per noi.