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Il compleanno
Oggi Martina
compie dieci anni.
Ha invitato alla festa
tutte le amiche del cuore.
Sembra una cerimonia:
inviti scritti con i nomi,
un simpatico orsetto disegnato,
d'obbligo bambini golosi,
tante caramelle. torte,
dolcetti, tè al limone,
coca cola, aranciata, succhi di frutta,
proibito non divertirsi,
proibito essere seri, musoni,
solo tanta allegria,
ed i genitori sono pregati
di sparire dopo le consegne
dei regali e le solite chiacchiere
di rito: - Come sta? -
- Bene. Venga a riprendere
il figlio o la figlia
questa sera, il più tardi possibile.-
Oggi si fa festa: Martina
compie dieci anni.
- E la mamma? - ha chiesto
Martina questa mattina.
- La mamma non c'è.
È impegnata con il lavoro.-
Martina è triste,
la mamma non c'è mai.
È da anni che non la vede.
La nonna la chiama
e le fa vedere i regali.
Dal volto rugoso del nonno
scendono rivoli di lacrime.
Martina ha un volto perfetto,
un ovale da madonna del seicento,
la fronte alta, i capelli
lunghi e neri,
pettinati a coda di cavallo,
due occhi luminosi e dolci,
velati da un po' di tristezza.
Il nonno pensa che somiglia
tantissimo a sua figlia Emanuela
quando era giovane e che ora
non vede da tantissimo tempo.
Quando Emanuela era venuta al mondo,
sembrava la benedizione di Dio,
tutti la adoravano: i genitori,
i nonni, gli zii; era attesa
come la manna dal cielo.
I genitori toccavano il cielo
con un dito, la mamma non la lasciava
piangere per un solo minuto,
era subito lì a consolarla
a prendersi cura di lei
perché era così piccina.
Il papà aveva paura di farle
male tenendola in braccio.
- Sorreggi la testa
non ha ancora la forza
di mantenerla dritta.-
Lo rimproverava la nonna.
Le donne sanno tutto
sulla cura dei figli,
imparano già da bambine.
E poi Emanuela era cresciuta,
sgambettava come un cerbiatto,
si arrampicava sugli alberi,
era vivace come un maschietto,
infatti preferiva giocare
con i suoi compagni d'asilo,
sembrava un leader:
imponeva la sua esuberanza
e spesso la sua incoscienza.
A scuola non andava bene,
la mamma la aiutava
assiduamente a fare la lezione.
E se la fanciullezza fu
un qualcosa di gioioso e spensierato,
la pubertà divenne un incubo.
La ragazza era arrabbiata,
infelice, insoddisfatta,
voleva tutto subito: la moto,
la libertà di uscire sino a tardi,
frequentazioni ambigue
e soldi per andare a ballare.
Insomma era ancora una bambina
e pretendeva di agire da adulta
e frequentava un mondo adulto
che falsamente la adulava
e le faceva vedere
solo divertimento e regali.
La scuola era diventata per lei
l'ultima preoccupazione.
I genitori le avevano fatto cambiare
tre scuole pubbliche
e tre scuole private ma inutilmente.
Lei si era messa in testa
che non serviva studiare
che sarebbe stata sempre
giovane e bella
e piena di ammiratori.
Povera figliola, pensavano
i genitori e tutti coloro
che le volevano bene.
Un giorno scappò
con un tipo par suo
che la mise incinta.
Voleva abortire, ma
il nonno le promise
che si sarebbe preso
cura della creatura
che doveva nascere.
Ed era nata Martina:
una bambina splendida
che somigliava tanto
alla sua mamma.
Emanuela dopo la nascita
della figlia se ne andò
e i due genitori rimasero
con Martina che divenne
la loro consolazione
e la medicina che leniva il loro dolore
per la perdita della figlia.
Mentre il nonno pensava
il suo volto era rigato
da copiose lacrime.
Martina gli chiese:
- Perché piangi? -
- Perché sono tanto felice per te,
sei una bambina meravigliosa
e tanto gentile. Buon compleanno.
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0 recensioni:
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- Una storia molto triste ma ben scritta.
Forse ad Emanuela è stato dato troppo che alla fine non apprezzava più nulla, questo è un errore che talvolta i genitori commettono.
Speriamo che Martina invece sappia apprezzare i doni della vita e che capisca che "il tutto e subito" non porta da nessuna parte.
Ciao...