Sfiori con il ventre
-il mio-
pareti di sipari sull'infinito.
Sono effimeri perimetri
i vagiti della notte
- come rivoli d'amore-
tra i profumi e l'abbandono.
MI accarezzi i fianchi,
-le tue mani-
oh le tue mani,
parlano sulla pelle
-mentre le mie-
divagano sulle tempie
dei tuoi pensieri.
Mi parli della luna
- che sta a guardare-
lei, pallida intrusa
sul rovesciato cielo
che impera su di noi
dietro palpebre socchiuse
mentre si quieta,
-il mare-