Riluceva come una stella
sulle labbra il tuo sorriso,
allorché i nostri volti
scorgevi sulla soglia.
Dal trono della sofferenza,
immobile regina,
effondevi copiosamente amore.
Un profumo di viole
si espandeva
nella stanza e rapiva noi, tuoi figli:
presenze impalpabili, inebriate e
dimentiche, per pochi istanti,
del tuo martirio.
Mamma Sorriso,
quel trono adesso è vuoto,
ma riecheggia ancora
nella regale dimora la tua voce,
pacata e soave, per poi svanire
e raggiungere il Cielo.