Cammina sul prato
una donna senza età,
vestita d'azzurro,
un cesto di vimini
sul braccio tiene,
raccoglie margherite
e girasoli.
Al vento,
suo fedele compagno,
parla e di se
racconta:
-l'amore, amico mio,
è un soffione di campo,
tu, ben lo sai,
ne disperdi i semi.
Ben ti ricordi
i miei sogni sognati,
i miei baci rubati
e della strega
la maledizione:
tu sei la figlia
dell'amore,
ma d'esser felice
non t'è concesso,
amerai,
di dolce amplesso
vivrai nel cielo
della luna,
insegnerai agli uomini
l'amore,
ma del suo frutto
non gusterai il piacere,
sarai un'eco
nel cuore di tanti,
altre donne
ti ruberanno gli amanti.
È forse bella la mia sorte?-
Rispose il vento
asciugandole il pianto:
-hai molto amato,
non avere il rimpianto,
ancor non
è giunta la morte-
-Sì-rispose,-sola
male io vivo
nel freddo della notte.-