Il rosa antico delle tamerici
ha sposato il bianco della spiaggia,
che si è stesa ai piedi della collina,
là dove la vita ha aperto gli ombrelloni.
Il mare oggi
sembra essersi assopito,
si è ritirato muto,
lasciando sorprese le conchiglie,
che timide intenzioni,
idee socchiuse,
si sono insabbiate.
L'aria è ferma,
aspetta che la gara abbia inizio,
e sta puntando il cavallo vincente,
fra le nubi che passan nel cielo.
Si alzerà col vento la sabbia,
ad applaudire divertita
lo spettacolo, la vita
ed entrerà negli occhi,
tra i capelli e nei vestiti,
dispettosa come un bimbo,
sul gelato.
Il sole ha acceso il fornello
e sta cuocendo
i corpi, abbandonati a lui,
ha preso i pennelli e col rosso
li colora.
Seguo da dietro gli occhiali,
il volo di un gabbiano,
su uno scoglio si è posato,
mi ha appena rapito un pensiero
ed ora, sembra essersi fermato.
Un palloncino si è appena liberato
ed il pianto di un bimbo
che lo vede sparire nel mare del cielo,
disperato...