Soffia il vento,
caldo, carezzevole
scuote l'albero del tempo
su quella collina e poi lui,
il suo abbraccio
in cui avrei voluto perdermi
e disperdere il suo eco.
Il tempo,
sussurrava promesse al vento,
lo ascoltavo rapita,
una fiaba, un racconto,
ancora.
Seduta scavavo con le mani
dentro la terra,
come a cercare risposte
che ferivano,
spezzavano le unghie
ed il freddo,
il mio respiro.
Poi mi stringeva,
mi accarezzava
con la sua mano gelida
ed io mi perdevo,
come in un abbraccio,
dentro la sua stretta,
che mi serrava e mi bloccava
immobile,
l'assenza,
ad ascoltarla ancora
esalare il suo ultimo respiro.