Mi capita durante la giornata,
stando accanto ai miei figli,
piccoli ed innocenti,
assistere alle scene di tenerezza fraterna,
ai baci dolcissimi e carezze fuggenti.
Asciugo i miei occhi,
guardando loro con l'immenso amore,
si riempe di gioia in quei momenti
il mio materno cuore.
Penso:nel mondo siamo tutti fratelli
e allora perché è difficile essere amorevoli
ed è così semplice diventare ribelli?
Spesso litigano per gli stessi giocattoli,
ma poi fanno quasi sempre pace.
Uno grida, arrabbiato ed altro, spaventato, tace.
Io, arbitro, spero giusto, decido
a chi debbo dare ragione,
quieto gioca, il ribelle va in punizione.
Poi di nuovo si baciano,
non conoscono odio e rancore.
Mi insegnano i sentimenti puri,
mi insegnano la benevolenza e gioia,
chiudo in cantina il dolore.
Gli punisco e punendo
sono la prima a soffrire,
ma per crescere bene devono saper obbedire.
Mi rimprovero, chiedendomi
se sono una buona madre,
so che mi annullo per loro,
dando tutta la mia disponibilità
a loro due e al loro padre.
Sono la radice del nostro albero,
con le venne evidenti sulle mani,
spero di non essere troppo dura
e spero che i miei insegnamenti non sono vani.
L'unica cosa che chiedo
sono i loro baci innocenti,
lumi dei miei sentimenti,
il fiume di stelle cadenti,
i miei sogni realizzati,
i miei desideri incandescenti.