Lo sguardo che implora, attonito e fermo,
lo sguardo che cola tra le onde del vento.
Lo sguardo che prende e ruba parole,
nutrito di ceche promesse,
che illude corpo e mente.
Lo sguardo immobile e lento,
rapito, assente, vaghito.
Lo sguardo di un sogno consumato,
che viaggia sulle ferite,
rallenta i ricordi su tele sbiadite.
Lo sguardo velato, malato,
sincero e poi condannato.
Lo sguardo vicino, al mattino lontano,
sbagliato, stupito, a volte abbagliato.
Lo sguardo invisibile, lunare,
sospeso nel sonno, d’un tratto vitale.
Lo sguardo proibito e poi dimenticato,
circondato, poi abbandonato.
Lo sguardo annerito, indeciso, emozionato,
lo sguardo tra i vetri,
d’un tratto tagliato.