Vorrei che fossi accettata da tutti per quello che sei,
con i tuoi pregi e i tuoi difetti, che fossi capita per
tutto quello che non riesci ad esprimere.
Vorrei che gli altri potessero vedere nei tuoi occhi
ciò che sogni davvero e che potessero realizzarlo per
farti piacere.
Vorrei che la gente ti vedesse come sei realmente,
forte e testarda, a volte fragile e pensierosa davanti
ad uno specchio in cui non puoi specchiarti.
Vorrei aver avuto due ali per portarti via da chi ti
ha discriminato, ed esser stata con te tutte le volte
in cui uno sguardo ti ha ferita.
Vorrei che ogni giorno potessi viverlo in modo
intenso e che quelle scale non ti fossero d'ostacolo
per raggiungere qualche attimo di libertà.
Averti conosciuto è stato, come aver toccato il cielo
ed allo stesso tempo la terra, aver visto il buon
ed il cattivo tempo, vissuto l'estate e l'inverno.
In questa primavera della tua vita ove stai conoscendo
realmente le difficoltà della disabilità, ti aggrappi
a chi può darti un po' di speranza, a chi può donarti un sorriso.
Quell'opportunità non ti deve essere negata, nulla ci viene
regalato, nientemeno a chi deve sudare soltanto per saltare
da un piccolo gradino ad un altro!
Mi hai fatto capire il valore della vita: l'intensità di una corsa,
il dono della parola, il suono dolce di un violino, il colore del sole,
il vivere giorno per giorno.
Vorrei che tu potessi vedere, sentire, percepire, l'emozione
che provo ogni volta che cerchi di dirmi:
«Ti voglio bene. Viviamo ogni attimo, domani è un altro giorno».