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Omaggio a Jaques Prèvert
Che strano questo amore,
così violento, così fragile, così tenero, così disperato.
Questo amore bello come il sole,
cattivo come il tempo, quando il tempo è cattivo.
Questo amore che fa paura: braccato, ferito, calpestato,
fatto fuori, negato, cancellato.
Questo amore tutto intero, e pur vivo ancora,
è quel che è stato.
Questa cosa sempre nuova
viva come una pianta
tremante come un uccello
calda e viva come l'estate.
Questo amore non si muove,
testardo come un mulo, vivo come il desiderio,
crudele come la memoria, stupido come il rimpianto,
tenero come il ricordo, saldo come il marmo,
fragile come un neonato.
Questo amore pigro
addormentato infantile imbranato
lontano come un treno dentro la galleria, come una foglia portata dal vento,
anonimo come un'abito smesso.
Questo amore nudo, così bello, così felice, così irrisorio,
tremante di paura
così sicuro di sè,
come un uomo quando sà che tutto è finito.
Questo amore di promesse di principi di certezze di illusioni di progetti, di speranze.
Questo amore tradito, umiliato ferito deriso,
abbandonato
che non esiste, che non può esistere.
Questo amore morto, mai nato, dimenticato, assassinato,
trascurato, sporcato, trascinato in fondo, annegato.
Questo amore povero e usuale, cieco e crudele, falso e dannato.
Questo amore che soffre
maledettamente
e piange, e non capisce, e non sente ragioni,
come un cuore che continua a battere
come un fiume che si tuffa nel mare
imperioso impetuoso cattivo.
Questo amore che odio, che non capisco,
che grida che urla che scalpita,
come un cavallo stretto dal morso,
come un bambino che pretende di venire al mondo,
come un padrone malvagio, che non se ne fotte di niente.
Questo amore pazzo, sconclusionato, stanco,
a denti stretti,
che non funziona, che non può funzionare, che non copre, che non riscalda, che non vale.
Questo amore vile
tragico, irrisorio, che non si può capire.
Patetico, ingannato, corrotto,
sempre lì.
Questo amore che non cede, da perdonare, che ha perdonato,
così violento e così tenero,
che nessuno potrà capire
che nessuno perdona.
Che strano questo amore disgraziato
ribelle sfortunato,
così deciso.
Questa cosa bella pulita onesta sincera,
che non meriti, che non merito.
Questo amore silenzioso,
che non si difende, che non attacca,
che tiene il broncio come un bambino,
paziente, tenace, che non sà aspettare,
che non mi ascolta, che mi comanda, che mi distrugge,
che non mi appartiene.
Questo amore universale
che mi riempie e che mi svuota, come tirare il tappo al lavandino,
che mi inzuppa, che mi brucia
come una pioggia di ammoniaca.
Questo amore cieco, estraneo, che mi fotte,
che non mi fa ragionare,
così solo, così forte,
che vive in me,
e io vivo in lui.
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