Dopo cena,
silenziosa s'adagia
sulla poltrona antica
del mio salotto,
tira fuori
dalla borsa
una cartina bianca,
sopra
v'assesta del tabacco,
-vecchi ricordi-
con cura
l'avvolge,
l'accende e fuma,
intossicandosi
i polmoni,
-memorie del cuore-
con il catrame,
nicotina del pianto,
-fallimenti incancreniti,
amori feriti-
mentre note,
vecchio blues,
solfeggiano nell'aria
il ritmo di quell'angelo
negro,
-Billy Holiday-
note sunshine,
d'ipotetica
casa del sole.
Inquilina indesiderata,
ospite fissa
a mezza pensione,
aspetto
che s'alzi,
apro la finestra,
esorcizzo l'odore
nauseando,
incensando
petali di rose,
nel pensiero di te, mio amore,
-tabernacolo della mia anima-
Cambio il disco,
fresco jazz,
di un sassofono,
vibra il suono...
voglia di viverti, amore mio.