Statico il giorno,
Profonda è la notte. Io attendo.
L'ansia d'estate brucia il petto puntuale come sempre. Eterna più che mai. Io attendo.
Mi fissa.. inciampo e cado a suoi piedi. Il lusso di toccarle quelle gambe arde dentro.. e brama. Lei mi alza in piedi, mi porta al suo viso, parla di noi nel silenzio delle parole non dette. Nessuna pronuncia.
Musica per le mie orecchie.
Io non so cosa accade in queste notti prive di tempo.
In queste notti che, il cuore mio rosso, porta con sé nei giorni di sole e brucia.
Nessuna ferita.
In queste notti che, tutto può ma nulla accade.
In queste notti convertite dai giorni
e questi giorni privi di notti. Io mi domando:
dove la realtà?
dove le tue mani e i tuoi fianchi?
dove i tuoi occhi.
dove sei tu?
Mistico rapimento incurabile.