Palustri luoghi,
dove le insabbiate coscienze
arrancano in astrusi psicologismi,
radicati alibi del potere
che della altrui sofferenza
assorbe la linfa,
uccidendo la speranza
coi vuoti tecnicismi
dei maghi della guarigione,
onnipotenti divinità
arbitri di vite
private di possibili scelte,
se non la delirante fuga
verso la libertà.