Ci toccavamo le mani
tra la folla che ignorava
-il turbamento-
Sfioravamo l'illusione
che dopo tanto
diventava carne.
Poi fu poesia
tra le pareti di una stanza buia
mentre filtrava a stento,
la luce di una città eterna.
Quando i rumori
si fecero lontani,
noi e la notte
accendemmo fuochi
per riscaldare,
i perimetri proibiti delle ore.
Amanti
ci dissero i sussurri
due clandestini cuori,
posati sui cuscini di un inverno.
Ci toccavamo le labbra
per non smarrire il fonema dell'amore
che recitava piano
tra le coltri di un dolore.
Mi respiravi l'anima
e l'essenza che ti dava il mio profumo
per un domani
che ci avrebbe visti poi lontani.
Ma ci toccavamo le mani
tra le pareti di una stanza buia.