Quando la sera, nell'oscura quiete della mia stanza mi stendo a riposare, la mia mente non si ferma e inizia a galoppare.
Penso ai volti di coloro che ho visto passare, alle cose che ho dovuto fare, alle persone con cui ho avuto a che fare.
Penso alle parole che ho detto, alle occhiate da me lanciate, alle decisioni prese e ai trattamenti riservati.
E allora mi domando in tutta onestà se ho agito con sincerità, se i miei giudizi sono stati giusti e ponderati oppure sbagliati.
Quale impronta negli altri ho lasciato, disponibilità e umano calore oppure pensano a me con astio e rancore?
Ma mentre mi soffermo in queste incertezze il sonno mi coglie con potenza trasportandomi in un mondo di sogni e incoscienza.