Nel silenzio della notte ti chiamavo piano,
sussurrandoti "figlio mio",
e cercando con la mano un movimento
là, dove attendevi tranquillo il tuo tempo,
come nenia il cuore di mamma.
Ti ho aspettato pregando il cielo,
supplicando l'aiuto di Dio.
Ma oggi non sei qui tra le mie braccia,
oggi, non sei qui con me, piccolo mio.
Nulla ha potuto la tua mamma,
né io, piccolo uomo,
io bestia gemente,
nulla! nulla! nulla ho potuto...,
piccolo mio seme perduto.
Ora piango e mi dispero vanamente,
chiedendo ragione a quel Dio
rimasto lontano e indifferente.
A lui chiedo il perché di tanto scempio
e se quel che eri non è più niente
Non ho un nome con cui chiamarti,
non ho un luogo dove cercarti,
non ho un viso da ricordare,
nulla di te mi han lasciato,
nulla! nulla! nulla!
e inutilmente mi strazio
e maledico il cielo.
Ma dovunque tu sia,
figlio non temere,
mai cadrai nell'oblio!
perché ancora ti piango,
perché ancora ti amo,
perché ancora ora ti sussurro piano,
figlio! figlio! .. figlio mio!