In un villaggio
del nero continente,
tra casupole fatiscenti
di terracotta e paglia,
mille mani
si tendono
a chieder
acqua e cibo.
Una città metropoli
che distante
non è,
con indifferenza
e sdegno
guarda
questo flagello.
Persino le ombre
di questi disgraziati
facendo fagotti
e fagottini
li hanno abbandonati
per lidi
più accoglienti.
Poesia pienamente condivisa che denota la tua sensibilità.
Ciao...
Anonimo il 02/07/2010 13:22
È vergognoso come, la maggiorparte di noi, mentre viviamo tra agi e infinite inutilità di cui non riusciamo a fare a meno... mentre ci crogioliamo nelle nostre preziosissime case e ci commuoviamo a guardare film d'amore e ci facciamo rapire per ore da fiction e i "grande fratello", mentre ci esauriamo nell'indecisione di dove poter passare le nostre così meritate ferie... mani tese sperano ancora di ricevere qualcosa da tutti noi... esseri dai cuori così grandi e generosi che di fronte a immagini e scene così tragiche si limitano a girare canale... sono pochi gli angeli che vanno a riempire quelle mani... Bellissimi versi. Sentitissima!