malinconica
notte d'estate,
che falcia il canto dei grilli,
esorcizzando Hypnos,
pace non trovano
le stanche membra.
Scrivo e cancello
sotto il peso della parola,
è imperfetta l'espressione,
quando l'assenza
è il tema della vita.
Assenza,
assenza dalla vita,
cadono lacrime
sulla pagina,
nel naturale dolore
del corpo in privazione.
M'attanaglia
la passione di te,
cancello, straccio,
soffoco urla vive.
-dove sei,
vieni t'aspetto-
è eco infinito
nel grido dell'anima,
che si protrae
sino al mattino,
nel lenzuolo solitario
che stenderò sul filo,
e tu,
che non annaffi le rose
del giardino.
E stanotte,
ancor di più
annaspo nell'afa del silenzio,
vani i tentativi
di recidere i fili
della nostalgia,
che a te, mi legano.
Tu resti e sempre sarai
l'eletto del mio cuore,
in questa danza d'amore,
sirtakì cadenzato, sulla pietrosa spiaggia
d'Itaca.