Fronde nere staglianti su di un cielo opalino,
corvini contorni d'inquietanti presagi.
Immobile l'aria non fa presagir un evento,
stasi ancestrale di una primordiale clamore
linea sottile di invalicabile apatia
racchiusa in pungo di rabbia e dolore.
Poesia che lascia poco spazio a consigli psicologici... piuttosto vorrei chiedere una approfondita spiegazione essendo molto simbolica come poesia... mi è molto piaciuta
Anonimo il 07/06/2011 11:04
È un esodoooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spesso ci sentiamo avvolti da un vuoto, che non lascia respiro. Eppure bisogna uscire dalla cappa e guardare verso il sole...
Bella poesia (anch'io ho vissuto momenti simili ai tuoi)!
Ignazio