Di notte
Amo
di giorno ci sono ma non mi vedo chiaro addosso inconsapevole di mille altre cose inconsce scritte sul mio dorso
in quel piccolo spazio di cielo accordatomi dalle luci della città
guardare
le stelle
del Tuo viso
L'ora
è già tarda
Le Pleiadi ridendo e scherzando preparano il loro plaid notturno gettando occhiate scintillanti di malizia verso la cintura di Orione sperando di vedere il Suo luminoso variopinto spadino a doppio taglio
La piccola orsa sta trascinando il gran carro verso il suo caldo morbido freddo iperboreo polo
So che vuoi regalarmi una polo non mi sopporti più vestito con il mio indiano tonico look
mi dici a quasi sessanta anni non puoi più vestirti in hippy degli anni 60
e di tagliarmi quella chioma alla Berenice sembro la mummia ottantenne dell'illuminato Voltaire
Volto aire per contare le stelle della Lira calcolando se posso offrirti una astronomica pizza nel domani di un oggi futuro
Ti sei stufata dei miei soliti arpeggiati canti a due mani e non possiamo mano nella mano come due Gemelli andare per l'ennesima volta all'Acquario per vedere monotoni Pesci e cavallucci marini con testa d'Ariete perdersi in fattori di inutili atrocità
Il Tuo volto maestoso si allontana già in volo verso il sud nella costellazione del Cigno e l'alba porta la stella del mattino invece della Venere luciferina che tanto amavo nella sua luce felina
Il Sagittario mi ha bersagliato di frecce turche si ma intinte in veleno di Scorpione da farmi sembrare ormai un vecchio porco spino morente
fra spina e spina mi manchi sanguinando Ti penso in rosa mistica bevendo oro e birra in una corona australe imbottigliata da una profumata acqua di Colonia
Taverna estiva i Tuoi occhi brillanti mi portano calma e armonia incrociati a fuochi di palpitante Stella