Vergine in blue
abbracciata sul lembo
di una pagina estiva
accalora le maschie
figure in discesa.
Siamo soldati
nemmanco creati
che l'Italia ci cinse
coi singhiozzi di coorte,
Una marcetta un po sbronza
o un inno che sennò chiamo Scipio.
Lei fa finta di non vedere,
sulla collinetta di piante grasse
e mutandine stese ad asciugare,
mentre noi aspettiamo sotto il sole.
Folgore su per giù ognuno
sbatte nell'elmo di cui sopra
la voragine dello stomaco battagliero.
La nave va in un brivido d'agosto
sull'Impero seminascosto
da una cartagine di fumo
da cui esce una volpe del deserto.
Il tuo vecchio caro nonno
ti saluta da un breve cimitero
di sabbia.