Alla stazione ferroviaria con la solita urgenza
arrivano i treni col vento a sgombrare
tra la folla distratta che corre e spintona
e quella che aspetta leggendo di tutto
e a sentire gli arrivi, partenze e ritardi... ritardi e ritardi.
Gambe inermi in cima agli assilli
recuperiamo nella discesa, forse
aspettiamo qualche decennio prima di parlarci
ma non esitiamo a sognare di più.
Si può supporre di tutto subito
seduti in posti normali o particolari di troppo
a sproposito e non.
Immediata verità coglie il nucleo preciso
di un germoglio appena sbirciato
nell'ora giusta dopo l'alba
e trascino l'idea, di nuovo, su medesimi binari
fuori dal mondo.