Sono rinchiuso in una cella
Ho solo una scodella
Che mi fa compagnia
Nella mia agonia.
Da vent'anni son qui incatenato
Chè a morte son condannato,
Vivo questa attesa
Nel vedere l'ombra stesa
A terra nella cella
E sapere che è proprio quella
Del boia che è arrivato
E il cappio con se ha portato.
La giustizia non è la morte
Sono solo idee contorte
Di chi crede solamente
Che la morte finalmente
Giustizia possa fare
E il debito pagare.
Un delitto io ho commesso
Ma la morte è l'insuccesso
Della sentenza dello Stato
Che si crede ripagato
Spezzando un'altra vita
Dalla quale è fiorita
La voglia di aiutare
Chi come me può sbagliare.
È stata abominale
La mia azione criminale
Non ho voluto una difesa
Che recasse offesa
Alla famiglia di chi ho ucciso
Con il mio gesto improvviso
E così a morte mi han condannato
E nella cella abbandonato.
Il tempo qui è fermo
È come un infermo
Che non ha più la forza
Di andare un po' di corsa
E i pensieri han cavalcato
Il tempo che si è fermato.
La cavalcata è immobile
È come la polvere su un mobile
Che si accumula lentamente
Nascondendo solamente
Il legno che lo compone
Dando l'impressione
Che è marcio e da buttar via
Ed è fatta sì pulizia.
Non una gomma per cancellare
La mia azione criminale
Ma solo un panno pulito
Per essere ripulito
In società ritornare
E una nuova vita sperare.
I passi sto sentendo
Da me sta vendendo
Il cappio al collo ha sistemato
La giustizia ha trionfato.
La pratica è ora archiviata
La morte è stata data.