Come velo d'ombre, fluttuando nell'aria colma di tediosi pensieri,
il tuo ricordo, di quando in quando mi sfiora il viso.
Fredda carezza che di vuoto colmi i miei istanti,
pallida, cadaverica, eterea madre dei rimpianti,
dimmi come posso sfuggire al passato quando il mio domani è vuoto.
Tingi il mio animo dei colori dell'autunno quando fuori è primavera,
quando la natura di frutti e chiome fa sfoggio regale,
nell'animo, mi spoglio d'ogni sentimento.
Se osservo al mio fianco, privo d'appoggi e abbracci,
di baci amorevoli e affettuose attenzioni,
di maliziose occhiate e rassicuranti silenzi,
come può non riflettere in quel vuoto specchio l'opprimente passato?
Come fumo ogni pensiero è dissipato,
Nel firmamento nessun futuro è scritto,
nessun nodo nella tela delle Norne,
solo un fragile filo di cotone.
Sorridimi fredda signora, poiché io sorriderò,
abbracciami severa padrona, poiché io t'abbraccerò.
E in quel punto, dove passato e futuro vorticando si fondono,
per un eterno istante, sarò immortale.