Tornava l'estate,
tornavano i colori,
ritornavi tu, la sera
e tutto si riempiva
della tua presenza,
il suono della tua voce,
il rosso acceso del cocomero,
il verde ghiacciato della granita,
il profumo intenso dell'alcol
dove annegavi la frutta estiva.
Il canto della natura
che si confondeva
con quello del cuore.
La sedia di vimini
dondolava la tua stanchezza
cullando la tua,
la nostra speranza,
fingevi di dormire,
non ti volevo svegliare,
contavi le ore che leggere
si allontanavano nell'aria
di fine estate.
Ritorna l'estate,
come ogni anno,
presente, puntuale, precisa,
metodica come te,
con gli stessi colori e sapori
dentro al tuo ricordo.
È tornata come sempre,
col suo caldo avvolgente e soffocante
quasi come un dolore,
da togliere il fiato.