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La morte

Quando l'organo intona
l'ultima tetra nota
della malinconica e funesta
sinfonia della notte
il gelo si accascia al suolo
insieme ad una vertigine di follia.
Un orgasmo policromico
si fa strada
lungo le lunghe dimore
dell'ombra.
Il puzzo della morte
ti si appiccica addosso
costringendoti
ad una danza macabra
e la terra affamata
inizia il suo lauto pasto
con cui ingrassa
e si ingrossa
partorendo nuovo male
e un folle ciclo che sa di inganno,
folle inganno.
Penzolante da un ponte di legno
non sperare di trovare compassione,
ma solo derisione e feroci critiche
di ipocriti farisei
e bigotte vecchie rinsecchite.
Intanto cala la notte eterna
e rimane solo un ricordo,
buono o cattivo,
a illuminare
la misera casetta sul borgo.

 

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6 commenti:

  • loretta margherita citarei il 17/07/2010 18:29
    molto bella poesia che molto ho apprezzato
  • Sergio Fravolini il 17/07/2010 16:58
    Quando la notte cala...

    Sergio
  • Paola B. R. il 17/07/2010 15:54
    Davvero bella!!!
    Un modo elegante
    per descrivere una lugubre
    atmosfera!!!!
  • Anonimo il 17/07/2010 12:25
    bellissima davvero emozionante per contenuto e stile... la trattengo
  • vincent corbo il 17/07/2010 11:11
    È una poesia bellissima che descrive molto bene una particolare atmosfera. A questa visione realistica e spettrale mi piace a volte contrapporre un'altra immagine: quella del ciclo della vita, la natura che rinasce dalle sue stesse ceneri, il trionfo della luce.
  • Giacomo Scimonelli il 17/07/2010 10:17
    parole forti le tue... sentite e ben espresse...

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