Affiora il tuo viso, sa di silenzio.
Questo viso che inseguo
dall'alba al tramonto, senza tregua,
cieco, come un corpo dissolto
o un abito smesso. Le tue mani
sono un'inutile preghiera,
un pianto scomposto, un urlo.
Così ti cerco al risveglio,
figura d'ombra recisa
scavata nel letto.
L'amore parla con la tua voce.
Sei radice nel petto
col giallo delle acacie,
il tufo dei tuoi templi.
Vedo muoversi lenta
la tua ombra chiara,
riprendo l'abito smesso -
il tuo canto muto
brucerà di fuoco spento
come il sole alla sera.