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Ode al telefono
In nome della privacy,
accantonato,
sei l'aggressore
e non l'umile mezzo
che accorcia le distanze
rispondendo
ai richiami del cuore.
Si segue la tendenza
per la quale
tu violi con lo squillo
in ogni luogo,
l'altrui serenità.
C'è tanta aridità,
ma non s'ammette
che il male
sta nell'essere
introversi.
Dov'è l'Italiano
di un tempo che sapeva
che il telefono
serve per parlare,
non certo per giocare
con la tastiera.
Fin dai primordi,
il saggio l'ha saputo:
basta il buon senso
per poter capire
che prima si vagisce,
poi si parla
ed infine,
si scrive.
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