Eretta accanto al palazzo
catasta di idiomi
pigna di lemmi confusi
astrusi
mischiati a casaccio
vedo del lavoro i lamenti
ridotto uno straccio.
Dizionari perplessi si grattano il capo
figura da fessi,
comincian daccapo.
Sbuffi di polvere trascinano la voglia
il dovere langue
fermo sulla soglia.
Tegole suicide, disperate
ieri a narrarsi favole,
ora a terra frantumate.
Tra la flemma e il caos
non so cosa sia peggio,
accorrete tutti
alla Babele del ponteggio.