Uno, due, tre, quattro, cinque,
quanti secoli sono passati?
Non conosco il mondo esterno,
ma solo questa stanza.
Non conosco il mondo esterno,
ma solo voi.
Uno, due, tre, quattro, cinque,
ecco quanti amici ho.
Uno, due, tre, quattro, cinque,
le dita della mia mano,
del mio piede,
del mio cibo.
Non conosco altri cibi
se non quelli che mi date voi.
Un nettare dall'odore acre.
A volte caldo e dolce,
altre freddo e acido,
ma che mi scende giù per la gola
come l'ambrosia degli dei.
Uno, due, tre, quattro, cinque,
i bicchieri che ho bevuto oggi.
Che strano, oggi la porta è aperta.
Posso uscire
oppure
posso entrare
nel mondo esterno?
Uno, due, tre, quattro, cinque...
e poi cosa viene dopo?