poesie » Poesia surreale » Il tre sette
Il tre sette
Una donna
di nobile
e bello aspetto
in una locanda
entra
di rimpetto,
un vecchio
dai capelli lunghi
color fumo
vede,
mentre
il suo buon bicchiere
di rosso vino
degusta
a piccoli
e languori sorsi.
Lo riconosce
e s' avvicina:
- Mi chiamo Morte,
e tu chi sei?
Il vecchietto
a malavoglia
la bocca dal bicchiere
staccando:
- Mi chiamo Coma!
Lei,
un mazzo di carte
vedendo
alla dritta
del Coma
replicò:
- Bene, bene,
non vuoi farti
un bel tre sette?
- E cosa ci giochiamo
bella donna?
-Le anime
che hai!
E così il tre sette
cominciò,
quando perdeva
lui,
un' anima
lasciando il corpo
passava ad altra riva,
quando perdeva
lei,
un'altra anima
rimanendo nel corpo
nuovi pulsi
al core
dava
e fra i vivi
ritornava.
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Anonimo il 22/04/2011 14:05
mmm.. il secondo cos'ha da vincere.?
Anonimo il 24/09/2010 22:01
Al di là di questo andirivieni di anime (stabilito non si sa bene perché dal gioco del tresette) io rivedrei l'uso dei tempi. Prima usi il presente: entra, vede, riconosce etc. etc. e poi usi il passato remoto (replicò. Come la mettiamo?
- sicuramente hai celato un significato che io non ho compreso bene"i tre sette"sia il 3, che il 7 sono numeri preferiti di Dio, l'anima, pero è una sola e non bisogna giocarsela, bella e originale
Anonimo il 31/07/2010 23:25
Una bellissima poesia che lascia un retrogusto dal sapore antico.
Anonimo il 31/07/2010 23:12
Bravo. Mi sono divertito molto...
- molto originale... ma come tutte le tue opere... molto bella... piacevole lettura
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