lei... candida e pura
trasecolata stordita
affascinata da sogno
atavico utopico
innocentemente
sorride trasparente
come nettare sorgivo
riempie tutti i calici
aria consacrata in chiesa
su labbra schiuse... a te
egli... incredulo sorpreso
beve di quel vino
ingoiandone l'aroma
non mastica non assapora
in bocca ancora altri sapori
d'altri novelli e primitivi
papille ormai assuefatte
lavorano a memoria
dilavano il momento
di un sommesso... sì