Rovesci d'acqua grigia
mi strappano dall'orgia dell'estate.
Rivestito di stracci di lana
il cielo nasconde le nudità azzurre
che come gambe nivee di ragazze
per mesi hanno atteso le carezze
di sapienti virili brezze.
Il mio sguardo attraversa i campi
fin giù alla sera che arde sull'orizzonte
dove trovo un arcobaleno disteso,
di calde luci vivido.
Esso incornicia,
cattura e immobilizza
l'incubo di un effimero inverno d'agosto.
Ed è ancora estate.