Della cupa civetta
temo
il verso sinistro e notturno,
foriero di sventura.
Della burrascosa notte
temo
i lampi guizzanti
nel cielo,
che la tenebra squarciano,
illuminando
le mie paure.
Temo
le vertiginose altezze,
che scuotono
i miei fragili equilibri.
Temo
il terrore
degli angusti spazi
e le catene
degli antri
avvolti da profondi silenzi,
rotti
da stridule voci.
Ma ancor di più,
oh sì,
molto di più
temo
i gelidi silenzi
del cuore!