Sorseggio un bianco fermo,
mentre danza nel suo calice;
il palato bacia il nettare,
s'inebria timido l'odorato,
nelle fruttuosità corpose
il timore scruta il fondo
e vedo nitide certezze.
Se a danzare fosse un rosso
fondo umbratile enigmatico,
fantasmagoria di ipotesi
dove potrei ritrovar fobie
dimenticate in apparenza,
rivisitate all'ultimo sorso
sul fondo dell'amaro calice
... o nelle viscere dell'alcol.