Orologio dell'alta torre
che ognor preciso il tempo annunci,
il tuo lavor l'attimo fuggente coglie,
e solo ricordo
sono i rintocchi del passato,
inesistenti ancor quelli futuri
e impalpabili quelli presenti
che di volta in volta tu segnali,
percorrendo il sentiero
del tempo e della vita.
Oh, come simile al tuo
è il viver mio:
nulla più esiste del passato,
incognito è il futuro
e viscido è il presente.
Cos'è allor la vita?
Attimi
che perennemente vanno a rinnovarsi,
instabili pietre dell'esistenza,
aggrappata al fluir veloce del tempo
che tu, fido orologio,
costantemente vai ricordando.
Giorno, però, verrà
che anche le tue stanche sfere,
logorate e uccise proprio dal tempo
che sicuro annunciasti,
l'ore più non sveleranno.
Così sarà di me, quando l'affaticato cuor
il vitale ritmo più non scandirà.
Per te e per me, dopo l'onorato percorso,
nulla più sarà il tempo
che, senza di noi,
la vita ad altri segnerà.