in questa poca mano, ecco le mie parole,
non giungerti mai, se non inaudite,
come d'estate il trillo delle luci del sole,
quaggiù lambir sagaci le onde mai sopite...
non giungerti mai, se non per caso,
come il posarsi delle fronde, dalla calura intirizzite,
adagiandosi su ogni asfalto, dai profumi invaso,
per infine dissolversi nel nulla, nel vento svanite...
non giungerti mai, se non ogni volta,
chiudendo gli occhi davanti ogni tramonto,
al sol calante, ed alla sua luce folta,
senz'alcun bisogno di pensare, per incanto...